Il vino è una bevanda che delizia i palati dell’umanità da almeno 4000 anni, tuttavia la Vitis vinifera esiste da oltre 7000.
Durante le epoche questo prodotto si è evoluto, e l‘uomo ha creato un’infinità di varietà capaci di soddisfare ogni genere di palato.
Il fascino del processo di produzione vinicola e la recente attenzione sempre maggiore dei consumatori a comprendere come siano realizzati i prodotti che degustano, ha portato ad un’apertura da parte delle cantine di tutto il mondo. Gli appassionati di vini ne hanno fatto letteralmente un fenomeno turistico, con interesse e dedizione di scoprire non solo i suadenti aromi del vino, ma anche i segreti della sua creazione.
Ecco nascere quindi eventi specializzati che accompagnano il visitatore a scoprire come si fa il vino, ad assistere, se non anche a partecipare attivamente, ad alcune fra le fasi cruciali della nascita di un ottimo vino: vendemmia e invecchiamento.
Il vino viene prodotto grazie alla fermentazione alcolica del succo estratto dagli acini d’uva, resa possibile da alcuni lieviti presenti naturalmente sulla buccia di ogni acino e dall’alto contenuto zuccherino del frutto, destinato a diventare alcool etilico e anidride carbonica dopo aver nutrito i lieviti.
La vendemmia
La vendemmia è la prima fase di produzione del vino, ossia la raccolta dei grappoli d’uva. Mentre un tempo veniva eseguita interamente a mano, per offrire una precisione maggiore nella raccolta mirata di determinati tipi di grappoli a seconda del loro punto di maturazione, oggi la maggior parte delle aziende svolge questo compito grazie all’ausilio di mezzi meccanici.
Le cantine in cui si realizzano vini d’eccellenza però, propongono ancora la raccolta manuale, eseguita con rigore da esperti, come si faceva un tempo.
Alla vendemmia seguiranno la ben nota fase della pigiatura ossia la schiacciatura degli acini per estrarre il succo, in vista del passo successivo della fermentazione. Anche questo processo che in passato veniva svolto a piedi nudi dai contadini è uno fra i più meccanizzati al giorno d’oggi ma con le dovute eccezioni. Uno spettacolo capace di attrarre col suo grande fascino folkloristico e tradizionale centinaia di turisti in tutto il mondo che vengono a volte invitati a prenderne attivamente parte.
Dopo un breve periodo di macerazione segue dunque la vinificazione, ossia il processo che determinerà con la sua durata e tipologia il colore finale del vino grazie alla presenza di tannini. È una delle parti più delicate di tutto il processo, che ospita diversi altri passaggi essenziali per la correzione e definizione dei sapori.
La svinatura e l’’invecchiamento
La fase conclusiva è quindi la svinatura, seguita in alcuni casi dall’invecchiamento. Il vino viene filtrato dei suoi residui solidi ed imbottigliato. Nel caso dei vini bianchi potrà essere consumato subito. I rossi andranno incontro all’affascinante processo dell’invecchiamento, che conferirà loro un’altra trasformazione in un lasso di tempo di circa cinque anni o più.
Così le cantine si riempiono di curiosi, di aromi e di bottiglie destinate a lunghi giorni di riposo lontane dalla luce. Bottiglie soggette spesso nei casi dei vini d’eccellenza, ad ulteriori procedure per impreziosirne l’invecchiamento.