Certamente, quando si ha a disposizione una buona bottiglia di Amarone, di Barolo o di qualche altro vino particolarmente pregiato, è decisamente difficile (e forse sarebbe anche un po’ un peccato) non finire la bottiglia. Se ciò dovesse verificarsi, però, è meglio sapere come conservarlo al meglio, per poter finire la propria degustazione in un secondo momento.
Dove e come conservare la bottiglia di vino prima dell’apertura?
Fino a quando non viene aperta, una bottiglia di vino va’ protetta, come tutti sappiamo, dalla troppa luminosità e dall’eccessivo caldo/freddo. Riponendola in un luogo al riparo da fonti di luce (e di calore) intense e in posizione possibilmente inclinata, affinché gli aromi non si sedimentino sul fondo e il tappo non si asciughi troppo, si terranno inalterate le caratteristiche del vino fino all’apertura.
Dopo l’apertura, tuttavia, per via dei sapori e degli equilibri delicati celati all’interno della bottiglia, è richiesta una cura particolare per assicurarsi di mantenere alta la qualità del prodotto.
Cosa avviene dopo l’apertura della bottiglia?
È importante sapere che, tranne in rari casi, un vino tenderà comunque, inevitabilmente, a perdere almeno un pochino le sue qualità: questo avviene tramite alcuni processi che si verificano rapidamente dopo l’apertura, definiti come “Riduzione” e “Ossidazione”, causati da scarsità o eccessiva presenza di gas nell’aria. Nonostante questo avvenga, si può provare ad ottimizzarne il metodo di conservazione per limitare, almeno in parte, questi processi.
Come conservare al meglio il vino una volta aperto?
A causa dell’ossidazione, come abbiamo detto, il vino può perdere sapore e qualità. Per rallentare questo processo, il solo fatto di riporre la bottiglia in frigo potrebbe non bastare, a maggior ragione se fatto alle temperature sbagliate.
Come riporta il sito https://accessori-vino.it, La prima accortezza da adottare è quella di utilizzare un tappo in grado di re-sigillare la bottiglia, impedendo così alla frizzantezza di venire meno e alle note particolari del prodotto di perdersi. Sigillando e tappando la bottiglia si potrà evitare il contatto con l’ossigeno e allungarne la durata per due o al massimo tre giorni. Terminato questo breve periodo, l’ossidazione potrebbe prendere il sopravvento diminuendo il gusto del vino o facendolo diventare aceto.
Per la rimozione dell’ossigeno si deve utilizzare un semplice strumento, reperibile in qualsiasi negozio di casalinghi, chiamato “tappo salva-vino”. Questo particolare tappo è dotato di una piccola pompetta la quale, una volta azionata, aspira l’ossigeno all’interno della bottiglia e permette al vino di non introdurne dell’altro. Il processo di ossidazione cominciato, grazie a questo tappo verrà perlomeno rallentato.
Solo dopo aver tappato a dovere la bottiglia sarà il momento di riporla in frigorifero, gesto molto importante specialmente se la tipologia di vino è bianco e la stagione è calda. È molto importante evitare di riporla, però, a temperature troppo rigide: potrebbero venir meno le bollicine e il sapore.
In assenza del tappo descritto, è sempre preferibile utilizzare un tappo di sughero o di metallo, evitando gomma e plastica che sono materiali che tendono ad appiattire il vino. Leggenda vuole che sia addirittura preferibile infilare un cucchiaino di metallo nel collo della bottiglia piuttosto che utilizzare i due materiali appena citati.
Quali sono i vini più facili da conservare?
Non tutti i prodotti vinicoli sono uguali. Per una semplice reazione chimica, i vini con tasso alcolico più alto e più zuccherini tenderanno a conservarsi meglio, fino ad arrivare a durare persino una settimana o addirittura più tempo.
Ma c’è anche di più a riguardo: alcuni prodotti molto pregiati e particolari, infatti, reagiscono in maniera perfetta al processo di ossidazione, sviluppando aromi e sapori in maniera ancora più intensa a distanza di un giorno o due. Il processo di ossidazione è quindi relativamente negativo e non è raro che possa essere anzi addirittura preferito nel caso in cui si desideri sviluppare un sapore differente al momento della degustazione.
In linea generale, rimane ad ogni modo valida la regola che prevede che il miglior modo per assaporare un vino e rimanerne soddisfatti sia quello di stapparlo e terminarlo nell’arco di poche ore, magari aiutati da amici o parenti.