Come degustare il vino

29 gennaio 2015 by admin | Filed under Uncategorized.

L’intrigante momento della degustazione inizia con l’analisi visiva del vino. Questa è particolarmente importante per tutte quelle indicazioni che si possono estrapolare in relazione allo stato di salute, conservazione, evoluzione, struttura e tipologia del vino.

Solitamente si procede all’esame visivo dopo aver riempito per circa un terzo il calice impugnandolo con il pollice e l’indice e portandolo davanti agli occhi con una inclinazione a 45° su uno sfondo bianco. I parametri che vengono presi in considerazione sono:

  • limpidezza, ovvero l’assenza di particelle in sospensione, di velature e torbidità e quindi la pulizia del vino; più un vino è limpido più è stabile e sano;
  • tonalità del colore, cioè la qualità cromatica del colore, che nei bianchi va dal bianco carta al giallo verdolino al giallo paglierino, oro e ambra; nei rosati dal rosa pallido al chiaretto e al cerasuolo, nei rossi dal rosso rubino al porpora, al granato sino all’aranciato;
  • intensità o saturazione, cioè il grado di concentrazione della specifica tonalità (debole, pallido, chiaro, medio, carico, scuro, cupo, fitto, impenetrabile), legata soprattutto alla maturità dell’uva e alle tecniche di vinificazione (macerazione, rimontaggi/delestage ecc.);
  • riflessi, che ricalcano le stesse dizioni delle tonalità (verdolino, paglierino, dorato, ambrato, violaceo, granato ecc.) ma con riferimento alle sfumature osservabili verso il bordo (unghia) del liquido a bicchiere piegato. Essi sono rivelatori dell’età e del livello di evoluzione del vino,
  • vivacità, intesa come brillantezza del colore (smorto, spento, acceso, vivace, brillante), legata al livello di pH (acidità): più esso è basso (e quindi l’acidità alta) maggiore, a parità di condizioni, la vivacità del colore.

Grazie all’osservazione del vino mentre viene versato e roteando lentamente il bicchiere si potrà notare la viscosità, sintomo della possibile consistenza: più è scorrevole più è leggero, più è denso maggiore sarà il suo contenuto di estratto. Per poter apprezzare al meglio il vino, vi sono in commercio degli apparecchi elettronici dotati di caricabatteria automatici in grado di analizzare al meglio la carica dell’apparecchio per la misurazione.

Per i vini frizzanti e per gli spumanti, bisogna valutare l’effervescenza dovuta all’anidride carbonica che si libera nel momento in cui viene versato il vino provocando sia la spuma sia le bollicine o perlage.  Nei vini fermi o tranquilli l’effervescenza, se non desiderata come leggero e intrigante petillant, è invece sintomo di un difetto e denota rifermentazioni avvenute all’interno della bottiglia, facilmente individuabili anche all’olfatto.